Partito dei Comunisti Italiani – FdS
Federazione di Lucca e della Versilia
piccole riflessioni per un nuovo senso comune
n. 3 – 17/03/2012
La crisi sta diventando sempre più una questione di classe. Il governo picchia duro nella direzione sbagliata: strati sociali sempre più ampi sono massacrate dalla durezza delle condizioni materiali della vita. La situazione è rilevata ormai quotidianamente da statistiche di varia natura. Una di queste fotografa lo stato reale delle cose: la spesa per le bollette ha superato quella per il cibo e la spesa pro capite è tornata ai livelli di 30 anni fa.
Cambiare lo stato delle cose, sostenedo i redditi da lavoro e le pensioni più basse (tenendo ferma la barra sul mantenimento dei diritti dei lavoratori) , è oggi una necessità.
Come è una necessità opporsi ad un governo tecnico (ma molto politico per le scelte che compie) forte con i deboli e deboli con i forti, stando con chiarezza dalla parte dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati e degli esclusi.
E in pochi dicono chiaramente come stanno le cose (tra questi sicuramente il nostro partito e la Federazione della Sinistra).
Famiglie, la spesa alimentare torna agli ’80. Lo stipendio se ne va in benzina e trasporti. Studio di Intesa: spesa pro-capite ai livelli di 30 anni fa. E gli agricoltori confermano: le bollette hanno superato il cibo
MILANO – Il caro benzina e i suoi effetti nella vita di tutti i giorni tengono sotto una pressione straordinaria il bilancio familiare. La spesa alimentare si è ridotta di un ulteriore 1,5% tornando ai livelli di quasi 30 anni fa. Lo afferma Intesa Sanpaolo in uno studio diffuso a Firenze nel corso di un convegno di agricoltori e lo confermano questi ultimi per il quali è già avvenuto il sorpasso: si spende più per le bollette, l’auto e i trasporti che per il cibo.
RAPPORTO INTESA «Si tratta in parte di un trend strutturale legato al minore consumo di alcune voci (come il tabacco) ma che segnala anche le evidenti difficoltà del consumatore italiano che, a fronte delle tensioni sul mercato del lavoro e sul reddito disponibile, riduce ulteriormente gli sprechi e modera gli acquisti anche in un comparto dei bisogni poco comprimibili come l’agroalimentare», si legge. Nel rapporto, si evidenzia inoltre che «l’incremento della disoccupazione unito agli effetti delle manovre di correzione dei conti pubblici sulle famiglie fanno prevedere una nuova riduzione dei consumi».Consumi che «continueranno ad essere molto prudenti a fronte di risorse reddituali sempre più scarse».
AGRICOLTORI: STRAVOLTI I BILANCI FAMILIARI – È la corsa dei prezzi dell’energia e dei carburanti, per la Confederazione degli agricoltori, a «stravolgere il carrello della spesa degli italiani». Bisogna quindi, secondo Cia «intervenire in fretta». Il livello «spropositato» raggiunto dai prezzi dei carburanti porta a «contraddizioni eclatanti» nei bilanci familiari, in cui «la voce auto e bollette ha superato la voce alimentari: già nell’ultimo anno ogni famiglia italiana ha speso 470 euro al mese per trasporti, carburanti ed energia contro i 467 euro per cibo e bevande».