Emergenza Sanitaria, Emergenza Economica e, come se non bastasse, ecco profilarsi anche l’Emergenza Istituzionale che apparentemente potrebbe sembrare un male di poco conto, ma così non è. E ce ne stiamo accorgendo.
La lite infinita tra le Regioni ed il Governo sta portando il Paese ad una paralisi e sta esasperando i cittadini, già alle prese con le altre emergenze.
Vale la pena di ricordare, a questo proposito, lo scempio che nel tempo è stato fatto della nostra Costituzione, da parte della destra e di altri Partiti, PD in testa. La tanto sbandierata “Autonomia Regionale” sta facendo prevalere interessi particolari e cialtroneschi di alcuni tra Presidenti di Regione (che amano per loro vezzo farsi chiamare Governatori), Sindaci, Assessori, diretti soltanto a non mettere in discussione il proprio potere ed i vari pacchetti di voti che l’una o l’altra categoria elargisce, a discapito, spesso e volentieri, della pubblica incolumità e dell’interesse comune. Se a questo aspetto aggiungiamo quanto sia anacronistico e costoso tenere in vita le cosiddette Regioni a Statuto Speciale e le Provincie Autonome, ci rendiamo conto di quello che nel corso del tempo è diventata l’Italia: una Repubblica Federale ad immagine e somiglianza degli Stati Uniti d’America, con tanti saluti alla coesione nazionale.
Questa scelta si sta dimostrando sempre più fallimentare e dispendiosa per tutti noi. E’ venuta l’ora di finirla con questo caos, soprattutto se tutto questo riguarda la Sanita’, la Scuola, l’Assistenza Sociale.
Ed in mezzo a questa confusione cosa cerca di fare il governo Conte? Prova ad inserire in maniera subdola in un collegato alla legge di bilancio 2021 alcune norme per accelerare sul regionalismo differenziato. Noi pensiamo che si debba andare invece in direzione diametralmente opposta: una cosa sono l’autonomia organizzativa delle Regioni, il decentramento amministrativo e democratico; tutt’altra cosa sono l’Autonomia Regionale così come definita dopo la sciagurata riforma del 2001 del Titolo V della Costituzione, l’elezione diretta del Presidente della Regione ed ancora il regionalismo differenziato!
Diciamo basta a questo andazzo! Riprendiamoci i nostri diritti. Riprendiamoci la nostra Costituzione, quella originale uscita dalla lotta di liberazione. Lanciamo una mobilitazione per la cancellazione della riforma del Titolo V del 2001.
Partito Comunista Italiano – Sezione Lucca e Valdiserchio